02 luglio 2019

Microspie negli uffici e in auto: giallo alla Fiera di Bergamo, scatta l’esposto


Il presidente Rodeschini scrive ai soci: fatti gravissimi. E convoca un Cda d’urgenza per mercoledì


Un inedito assoluto, condito di mistero, per una società a partecipazione pubblica di Bergamo città: otto microspie, audio e video, sono state trovate in almeno due uffici dell’Ente Fiera in via Lunga. Un’altra, la nona, è stata invece scoperta all’interno della vettura del direttore generale Stefano Cristini. Un giallo vero e proprio, una spy story che difficilmente può far pensare a uno scherzo, anche perché, secondo le indiscrezioni, l’apparecchiatura scoperta sembra altamente professionale.
A spiegare i fatti è stato il presidente Ivan Rodeschini, in una lettera trasmessa per posta elettronica a tutti i soci e consiglieri dell’Ente Fiera Promoberg: tra loro anche il sindaco Giorgio Gori, che siede nel Cda. «Cari consiglieri, cari soci, sono molto dispiaciuto di dovervi informare su alcuni gravissimi fatti accaduti negli ultimi giorni. Durante un controllo effettuato giovedì 30 e venerdì 31 maggio sono state scoperte rispettivamente n. 3 microspie wi-fi e n. 5 microspie wi-fi all’interno dei locali del nostro Ente Fiera Promoberg, ed in più una microspia rinvenuta a bordo della vettura in uso al geometra Cristini. Lo scrivente, in data 31 maggio, ed il direttore Cristini, in data 1 giugno, hanno provveduto a depositare regolare denuncia alla Procura della Repubblica presentando la documentazione del sequestro delle apparecchiature presso la Stazione di Bergamo Principale dei carabinieri. Data la gravità dei fatti ritengo necessario convocare un Cda straordinario per il giorno mercoledì 12 giugno presso la Fiera alle ore 10.30. Raccomando la presenza di tutti».
Il presidente Rodeschini evita commenti diretti. Per la Fiera parla Tomaso Cortesi, avvocato penalista: «Promoberg, considerata la gravità del ritrovamento, ha tempestivamente provveduto a notiziare l’autorità giudiziaria e a depositare un esposto alla Procura della Repubblica, sottoscritto dal presidente Ivan Rodeschini. In ragione della rilevanza penale del ritrovamento, occorre tuttavia osservare il più rigoroso segreto istruttorio». La società non aggiunge altro. E restano coperti dal più assoluto riserbo alcuni dettagli: come sono state scoperte le microspie? I minuscoli occhi elettronici sarebbero stati notati inizialmente in un soffitto, ma anche in questo caso si tratta di indiscrezioni e non di circostanze certe rese note dall’Ente. In più, c’è quel dispositivo nell’auto del direttore Stefano Cristini, una vita in Fiera: direttore tecnico dal 2003 e poi direttore, dirigente decisivo per i buoni risultati di Promoberg. C’è stata un’attenzione specifica su di lui? Un’altra microcamera sarebbe stata trovata proprio nel suo ufficio e anche in un altro, ma non è noto se siano più di due i locali in cui erano state piazzate le cimici...

15 maggio 2019

Una vulnerabilità di WhatsApp è stata sfruttata per spiare determinati utenti attraverso il software Pegasus sviluppato da NSO Group

WhatsApp usato come tool di spionaggio


Una vulnerabilità di WhatsApp è stata sfruttata per spiare determinati utenti attraverso il software Pegasus sviluppato da NSO Group.

Una vulnerabilità presente in WhatsApp per Android e iOS è stata sfruttata per spiare specifici utenti attraverso una semplice chiamata. I malintenzionati hanno utilizzato lo spyware Pegasus sviluppato da NSO Group, un’azienda israeliana che vende il tool a vari governi. Facebook ha già rilasciato un fix, quindi gli utenti deve aggiornare l’app all’ultima versione.


NSO Group afferma che Pegasus permette di combattere il terrorismo e il crimine in generale. Ma secondo Amnesty International il tool viene utilizzato da alcuni paesi (in particolare Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti) per campagne di spionaggio contro giornalisti, dissidenti e difensori dei diritti umani, uno dei quali (un avvocato britannico) è stato recentemente il bersaglio dello spyware (il tentativo tuttavia è fallito). WhatsApp ha confermato che l’attacco ha tutte le caratteristiche per essere associato ad un’azienda privata che fornisce spyware ai governi, ma non è chiaro il numero di smartphone colpiti.

La vulnerabilità di tipo buffer overflow, presente nello stack VoIP di WhatsApp, può essere sfruttata per eseguire codice remoto mediante l’invio di una serie di pacchetti SRTCP ad un numero di telefono. È sufficiente una chiamata (anche senza risposta) per attivare il microfono e la fotocamera, leggere i messaggi e conoscere la posizione geografica dell’utente. Il bug è presente nelle versioni precedenti alla 2.19.134 per Android e 2.19.51 per iOS..
https://www.webnews.it/2019/05/14/whatsapp-tool-spionaggio/

08 maggio 2019

Intercettazioni ambientali e telefoniche: disciplina e limiti

 

Le intercettazioni possono essere di vario tipo, ambientali, telefoniche e telematiche, e sono finalizzate ad acquisire elementi di prova idonei a perseguire un reato. La legge ne stabilisce limiti e requisiti tassativi.

L’intercettazione è una vera e propria intrusione della sfera privata di un privato cittadino, per questa ragione la legge detta i casi in cui è consentita, i limiti ed i requisiti.

In base al metodo di indagine, le intercettazioni possono essere di vario tipo:
  • intercettazioni telefoniche, quindi delle comunicazioni private;
  • intercettazioni ambientali, cioè degli ambienti dove la persona sospettata vive o lavora;
  • intercettazioni telematiche, per l’acquisizione di dati trasmessi o ricevuti via web.
L’articolo 226 del Codice di procedura penale ne disciplina le ipotesi di applicabilità, dato che la libertà e la segretezza delle comunicazioni deve essere controbilanciata da notevoli elementi di sospetto...
https://www.money.it/Intercettazioni-ambientali-e-telefoniche-disciplina-limiti

08 aprile 2019

Installa software su telefono moglie: marito-spia condannato

Installare un software sul telefonino di qualcuno per spiarlo, è un reato e porta alla condanna anche nel caso in cui lo ‘spionaggio’ non vada a buon fine se, ad esempio, qualcuno avverte la vittima che il suo cellulare è controllato. Lo sottolinea la Cassazione confermando la condanna, di entità non specificata, per “installazione di apparecchiature atte a intercettare” – art. 617bis del codice penale – nei confronti di Antonio V., marito della provincia di Salerno di 57 anni, che aveva messo nel cellulare della moglie, Luisa M., uno spy-software “idoneo a intercettarne le comunicazioni telefoniche”.
https://www.giornaledelcilento.it/installa-software-su-telefono-moglie-marito-spia-condannato/

30 marzo 2019

Più di mille italiani intercettati sul cellulare, per errore, da un hacker di Stato

Per un errore nel codice questo software finiva per intercettare in modo indiscriminato chiunque scaricasse queste app con lo spyware, presenti liberamente sullo store di Google (prima che Big G le rimuovesse proprio nei giorni scorsi). Perlopiù si trattava di app (ovviamente all'apparenza normali) che si presentavano come strumenti per migliorare le prestazioni del cellulare oppure per ricevere offerte promozionali del proprio operatore e quindi esclusive per chi le installava..
https://www.repubblica.it/tecnologia/sicurezza/2019/03/30/news/molte_centinaia_di_italiani_intercettati_su_cellulare_per_errore_da_hacker_di_stato-222865990/?refresh_ce

31 gennaio 2019

Otranto: microcamere negli uffici del sindaco e dei dirigenti

Microcamere e cimici dappertutto sono state scoperte durante dei lavori di riparazione dell’impianto elettrico del municipio, così tante da dover fare delle verifiche specifiche in tutte le stanze di un intero piano di palazzo Melorio, completamente coperto da microcamere e cimici..
 https://bari.repubblica.it/cronaca/2019/01/29/news/spie_e_microcamere_nel_comune_di_otranto-217745578/?refresh_ce&fbclid=IwAR1orAlthmUp6DoRy3b4NLnyzD-T0r8SAdnUQbKffslkzx3D8d1xcC6tBd8

26 gennaio 2019

microspie in sacrestia..

ottimo lavoro.. confraternite!! ;)

Prima di arrivare ad assumere un investigatore privato, gli aderenti alle confraternite San Luigi e delle Rosariane hanno voluto mettere alla prova i concittadini, facendo circolare una fake news creata ad hoc e fatta trapelare proprio in chiesa. Poco dopo, la bufala era già sulle bocche di tutti. A quel punto è stato possibile capire come dietro l’assurda vicenda ci fosse la presenza di microspie in sacrestia..
https://www.ilsussidiario.net/news/cronaca/2019/1/24/nardo-microspie-in-sacrestia-per-spiare-le-confessioni-scoperte-grazie-a-fake-news-diocesi-armonia-ferita/1839577/